30 NOVEMBRE 2020
I CLUB DEL DISTRETTO 2060 GIÀ AL LAVORO PER L’AMBIENTE
LA BORSA DI STUDIO CHE HA RIVOLUZIONATO IL SISTEMA DELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI A LA PAZ
Con l’istituzione della nuova area d’intervento dedicata al sostegno ambientale, la Fondazione Rotary potrà offrire ai club importanti strumenti per la realizzazione di progetti legati all’ambiente.
Tema, questo, già da molto tempo affrontato dalle sovvenzioni globali erogate dalla Fondazione stessa, come dimostrano gli oltre 18 milioni di dollari che ha stanziato negli ultimi cinque anni per progetti realizzati nell’ambito delle altre aree di intervento, ma con significative ricadute sull’ambiente.
Emblematica, in questo contesto, è la Borsa di Studio post-laurea che, su iniziativa del Rotary Club Bassano del Grappa Castelli, la Fondazione Rotary ha erogato a sostegno del dottorato in Scienze Ambientali in Bolivia, a La Paz, dell’ingegnere bassanese Navarro Ferronato.
Una borsa di studio correlata allo sviluppo economico comunitario che si è concretizzata in un progetto di cooperazione internazionale per migliorare il sistema di gestione dei rifiuti solidi della città, che ha avuto esiti che non è esagerato definire straordinari.
Anzitutto, ha consentito al giovane bassanese di realizzare le sue ricerche in due distinti semestri nel periodo 2017-2019 per valutare meglio gli esiti nel medio periodo delle sue ricerche e sperimentazioni e, grazie anche al supporto del Club ospitante, il RC Sopocachi – uno dei sette club Rotary di La Paz – di stabilire importanti relazioni con la comunità e con l’amministrazione pubblica locale.
Infatti, il progetto di Ferronato – “Introduzione dell’Economia Circolare nelle grandi città dell’America Latina” – è riuscito a coinvolgere dapprima l’Universidad Mayor de San Andrés presso la quale ha svolto il suo dottorato, quindi la Municipalità di La Paz e, cosa più importante e non semplice, la popolazione locale, valorizzando il ruolo di giovani e donne insistendo sull’informazione e la formazione sul riciclaggio dei rifiuti.
Tema, questo, particolarmente complesso e delicato in un Paese nel quale le emergenze avvertite sono diverse da quella ambientali e i rifiuti vengono semplicemente stoccati in grandi discariche, spesso a cielo aperto. Fatalmente, però, proprio durante la permanenza di Ferronato a La Paz, si è verificato il disastroso crollo di una delle discariche più grandi della città, che ha generato una corale riflessione sul tema e ha costretto le autorità locali ad affrontare il problema che il ricercatore stava affrontando nella sua tesi.
Così che il Governo municipale e l’Università hanno dato grande rilevanza al suo progetto, incentrato proprio nell’infondere consapevolezza riguardo il significato delle azioni quotidiane di raccolta e riciclaggio dei rifiuti così come nel coinvolgimento in un piano di raccolta dei rifiuti dei disperati che fanno del riutilizzo degli scarti raccolti nelle discariche il proprio sostegno, anche per poterli inquadrare in un contesto lavorativo che li allontani dal degrado. Ferronato è, così, diventato un interlocutore attivo tanto per la risoluzione dell’emergenza, quanto per la progettazione del futuro della città.
«L’opportunità offertami dal Rotary andava sfruttata al massimo – sottolinea il giovane ingegnere anche perché senza quel sostegno non avrei mai potuto restare così a lungo a La Paz e impegnarmi totalmente in questa ricerca, che ha avuto grande risonanza in Bolivia e dalla quale ho tratto anche numerosi articoli che l’hanno fatta conoscere nel mondo scientifico». E non è tutto. Perché durante il dottorato, Ferronato ha anche collaborato con l’ONG italiana COOPI – Cooperazione Internazionale, con la quale ha scritto un progetto vincitore di un finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, grazie al quale ha ottenuto una Borsa post dottorato per il biennio 2020-2021 per continuare le attività di ricerca e cooperazione con La Paz facendo partire un progetto per supportare l’implementazione di piani di raccolta e trattamento dei rifiuti basato sui principi dell’economia circolare. Conclusa alla fine del 2019 l’esperienza supportata dal Rotary, è così tornato in Bolivia all’inizio dell’anno, ma la sua permanenza è stata bruscamente sospesa dall’emergenza sanitaria che a La Paz ha causato anche disordini sociali che l’hanno indotto a rientrare in Italia, dopo qualche settimana, con un volo umanitario.
Nel frattempo, chiusa formalmente la Borsa di Studio, il Rotary Bassano Castelli ha ottenuto che il residuo di circa 1.700 dollari potesse essere speso per la pubblicazione di un saggio che Ferronato ha iniziato a scrivere durante il lockdown boliviano, intitolato Il pianeta dei rifiuti, nel quale affronta i temi della cooperazione allo sviluppo, dell’economia circolare e della contaminazione ambientale, con l’obiettivo di diffonderne la conoscenza tra i giovani e la cittadinanza. Il sostegno della Rotary Foundation sarà, così, anche determinante per la pubblicazione dello studio e per la distribuzione nelle scuole superiori che il Rotary Club Bassano Castelli auspica di poter fare. Consegnando così ai giovani l’esperienza di un giovane ricercatore che ha saputo fare la differenza in tema ambientale in una realtà molto complessa, e che in quel contesto ha sperimentato l’importanza della consapevolezza di ciascuno, dagli amministratori pubblici ai raccoglitori di rifiuti per necessità, nella salvaguardia dell’ambiente.
__ a cura di Marina Grasso
Fonte: Rotary Italia Settembre 2020