29 OTTOBRE 2020
L’IMPEGNO DELLA POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONE PER LA PREVENZIONE DEI MOLTI RISCHI DEL WEB
Di fronte a un numeroso pubblico, composto anche da dirigenti e rappresentanti dei principali Istituti scolastici del territorio e da una rappresentanza dei genitori, la relatrice, dott.ssa Manuela De Giorgi, dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Friuli Venezia Giulia, apre il suo intervento con una breve introduzione sulla Polizia Postale e delle Comunicazione e sul contrasto al cybercrime in tutte le sue cangianti declinazioni.
Ha fatto qualche riferimento ai principali compiti ossia alla protezione delle Infrastrutture critiche informatizzate dagli attacchi cibernetici, alla lotta contro il terrorismo e ai reati informatici (truffe informatiche), per poi passare all’attività della polizia postale per i reati che riguardano l’aggressione on-line soprattutto nei confronti dei minori.
Per quanto concerne quest’ultimo aspetto la Polizia Postale ha una competenza specifica attribuita dalla legge ed è in prima linea soprattutto per l’attività di prevenzione che non è spot ma quotidiana e capillare. Ha sottolineato le grandi opportunità offerte dalla rete e dal ruolo della tecnologia emerso soprattutto nel periodo di quarantena. La rete non deve essere demonizzata perché la tecnologia è meravigliosa ed offre moltissime opportunità che bisogna saper cogliere (studio, lavoro, amicizie, tempo libero) ma purtroppo vi sono anche molti rischi che bisogna conoscere per poterli affrontare. Manuela De Giorgi ha messo in luce i principali rischi per poter dare alla platea qualche strumento in più per sfruttare tutte le possibilità del mondo virtuale senza rimanere impigliati nella rete stessa. Ha parlato di cyberbullismo e della legge n. 71 del 2017 per la tutela del minore sia vittima che bullo, per poi passare al “sexting”, al ciberstalking e al cosi detto Revenge porn. Ha poi presentato qualche caso pratico accennando anche alla sextortion e alla cosiddetta truffa sentimentale. Ha analizzato l’adescamento in rete, molto più diffuso più di quanto si possa immaginare, considerando anche l’aumento delle denunce per adescamento on-line a danno di minori durante il periodo della quarantena che ha portato ad un periodo di iperconnessione.
Parlando di rischi ha parlato anche di hate speech, di chat dell’orrore, di ragazzini che si scambiano immagini pedopornografiche e di quanto siano diffusi questi fenomeni.
In Italia sono stati fatti dei progressi importanti nella lotta contro “l’hate speech”, e la Polizia Postale individuata quale Punto di Contatto Nazionale per la gestione delle segnalazioni di hate speech, svolge quotidianamente un’attività di monitoraggio attiva degli spazi web.
In conclusione non potevano mancare cenni sulle “Social Challenge” ossia sulle sfide in rete,alcune innocue, simpatiche divertenti altre però molto pericolose ed estreme che possono avere effetti devastanti anche letali. L’intervento è terminato con qualche riferimento sulla dipendenza da internet che può creare problemi sia fisici (problemi alla vista, al collo, alla colonna vertebrale) che psicologi ossia estraniazione della vita reale fatta di relazioni sociali ed affetti. Essa può causare problemi del sonno, scarsi risultati scolastici, mancanza di interessi. In Italia si sono registrati numerosi casi di dipendenza: al fine di sensibilizzare i ragazzi e anche i genitori sui rischi per la salute, a novembre 2019 la Polizia di Stato ha firmato un protocollo con la Società Italiana di Pediatria, incentivando la collaborazione per la tutela e il sostegno dei ragazzi e promuovendo un uso consapevole della rete e una crescita sana delle nuove generazioni. A conclusione ha fornito dei consigli utili ad una buona navigazione nel grande mare di internet affinché gli internauti abbiano la consapevolezza necessaria per non restare impigliati nella rete