25 GENNAIO 2022
LE VERITÀ NASCOSTE DELLA GRANDE GUERRA 1915-1918
Nella riunione dell’11 gennaio 2022, presso il ristorante ALLE MONDINE di Fraforeano di Ronchis, Fabrizio Blaseotto, rotariano di San Vito al Tagliamento, ha presentato il suo ultimo lavoro “Gli orfani dei vivi”.
Dopo i due romanzi storici “Fratelli senza confini” e “Gioventu’ spezzata”, il libro è il terzo romanzo di Fabrizio Blaseotto, racconta la storia degli orfani nati durante la prima Guerra Mondiale, a seguito delle violenze subite dalle donne da parte degli occupanti austroungarici, nelle zone occupate dopo la disfatta di Caporetto. Le violenze sulle donne – ci racconta Blaseotto – sono state commesse anche dalle truppe italiane. Le donne, in questa parte dell’Italia, che era il fronte della guerra e che ha subito le maggiori devastazioni, sono state le vittime meno conosciute della Grande Guerra e i loro figli, nati dalle violenze e dagli stupri, ne sono le vittime più innocenti.
Questo nuovo romanzo è stato presentato dall’autore nel corso di una serata del club alla quale è intervenuto l’editore Giovanni Fulvio Aviani, studioso di storia del Friuli Venezia Giulia, che ha inquadrato lo scenario storico, soffermandosi in particolare sull’ importanza dello studio della Grande Guerra come diretta conseguenza dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Blaseotto e Aviani sono stati presentati al club dal Presidente Ivano Movio, che ha aperto la serata ricordando i curriculum dei due relatori. “Gli orfani dei vivi”, con prefazione del nostro socio dottor Luigi Tomat, giunto alla terza edizione, segue gli altri due romanzi storici scritti da Blaseotto : “Fratelli senza confini” e “Gioventù spezzata” e, di quest’ultimo, ne è l’ideale prosecuzione. È una storia interessante, scritta molto bene, con un buon ritmo narrativo e che appassiona il lettore. Il filo del racconto si sviluppa nella storia di Giacomo, di Timau, sergente degli Alpini che aveva disertato sul fronte della Carnia per rifugiarsi in Argentina e poi, a guerra finita, rientrare in Italia. Qui trova rifugio all’Istituto “San Filippo Neri”, che Mons. Celso Costantini aveva organizzato per dare ospitalità ai bambini illegittimi, nati dalle violenze della guerra, rifiutati dalle famiglie e dai padri rientrati dai fronti di guerra.
Mons. Celso Costantini, di Castions di Zoppola, vicario della Diocesi di Concordia, divenuto poi primo delegato apostolico in Cina e in seguito cardinale, realizzò l’Istituto nel 1919 che diede ospitalità a 357 “figli della guerra”. Di tutto interesse il dialogo fra Costantini e Giacomo, che nel frattempo era diventato il principale collaboratore dell’Istituto. È un racconto di fantasia, naturalmente, ma che serve all’autore per raccontare ambienti e vicende storiche vere, anche per evitare che i drammi meno conosciuti di questa guerra siano dimenticati. E di ciò va reso merito a Blaseotto.
Numerosi gli interventi e altrettanto puntuali le risposte del relatore al quale, insieme con l’editore Aviani, è stato tributato un caloroso applauso.