Il 12 marzo 2025, nella Villa dei Dogi di Ottava Presa di Caorle, il Rotary Club di Portogruaro ha organizzato un Interclub, al quale ha partecipato il nostro Club assieme al RC Caorle e ai Lions di Portogruaro e i Lions Club di Lignano Sabbiadoro, presentando una interessante relazione sul tema delle acque sotterranee, dell’ ing. Vittorio Drigo Socio del RC Portogruaro e presidente incoming.
Dopo il saluto del Presidente RC Portogruaro dr. Rosario Pignalosa, il Relatore ha introdotto l’incontro ricordando che il nostro territorio è ricco di una risorsa naturale così preziosa come l’acqua, disponibile un po’ ovunque e in notevole quantità. Ma forse sono poco note le peculiarità di tale risorsa che sono il sistema idrogeologico con molte falde acquifere sovrapposte, la rinnovabilità della risorsa e l’anomalia geotermica…..
Già nel dopoguerra (Anni ’50) erano iniziate le trivellazioni per la costruzione delle fontane ad uso pubblico in quasi tutte le località e i borghi nei Comuni della Bassa Pianura Veneta e Friulana a profondità variabili tra i 150 e i 200 metri, presentando l’acqua bassa salinità e valori chimico fisici vicini alla potabilità.
A seguito delle trivellazioni AGIP negli anni ’70 per la ricerca di idrocarburi, si realizzarono i primi pozzi per utilizzo geotermico a Latisana, a Pertegada e a Terzo Bacino, dove alla profondità di circa 400- 500 metri si riscontrava una temperatura dell’acqua di 32°C – 42°C. Seguirono una serie di lavori e pubblicazioni dagli anni ’70 fino agli anni ‘90 (Stefanini, Cucchi, Dal Prà, Barnaba ) con lo scopo di spiegare il fenomeno dell’anomalia geotermica nel contesto del sistema multifalda al quale appartengono le acque sotterranee del nostro territorio.
L’estrazione dell’acqua per fini irrigui e per scambio termico oggetto degli studi, consiste in undici – tredici falde acquifere dislocate a varie profondità dalla falda freatica superficiale a 20 – 30 metri fino a quella a 500 – 600 metri di profondità. Cautelativamente le acque delle falde più profonde oggetto di studio, venivano catalogate di probabile origine fossile, in quanto la datazione al C 14 (isotopo del Carbonio radioattivo) dimostrava valori di migliaia di anni e più, cioè come se fossero acque appartenenti ad acquiferi e/o letti di fiumi di epoca preistorica intrappolate tra strati di argilla e quindi destinate ad esaurirsi se soggette ad emungimenti frequenti.
Anche per questo motivo per molti anni sono state molto limitate le autorizzazioni per la terebrazione di pozzi emungenti in profondità. È solo nel 2005 che, a seguito di uno studio commissionato dalla Regione Veneto e al quale hanno partecipato il Consorzio di Bonifica di Portogruaro e alcuni professionisti specializzati nel settore tra cui il sottoscritto, viene di fatto dimostrata la rinnovabilità della risorsa per tutte le falde che compongono il sistema idrogeologico sotterraneo fino alla undicesima. In quasi tutte le falde alle diverse profondità, le analisi chimiche dell’acqua mostrano valori molti simili e vicini ai valori di potabilità ad indicare la stessa origine di provenienza, tranne le falde più profonde che presentano più elevati contenuti metallici. Ora gli studi sono rivolti a ricercare i percorsi sotterranei di queste acque partendo dai bacini di montagna e che con molta probabilità le stesse defluiscono lentamente nei letti di epoca preistorica del Tagliamento che ha modificato negli anni il proprio percorso su quasi tutto il territorio portogruarese e latisanese creando una sovrapposizione di strati ghiaiosi e sabbiosi attraverso i quali transitano le acque sotterranee creando un sistema idrogeologico multi-falda e interconnesso.
I cambiamenti climatici in atto però non confermano una continuità delle precipitazioni specie nei mesi invernali e pertanto il monitoraggio e la gestione oculata della risorsa diventano fondamentali per ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica, evitando gli spechi e mantenendo l’armonia del sottosuolo che la natura ha creato e che nel nostro territorio è stata così generosa. Inoltre l’evoluzione tecnologica negli impianti di riscaldamento e la normativa più snella , permette oggi una utilizzazione sostenibile con la terebrazione di un pozzo geotermico a profondità inferiori ai 400 m , abbinato a una pompa di calore acqua – acqua e a un impianto fotovoltaico che durante i mesi estivi compensa i consumi invernali della pompa.
Concludendo la relazione, l’ing. Drigo ha sottolineato che la tecnologia odierna delle pompe di calore e la riduzione dei costi di investimento per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico , permettono oggi di rendere conveniente l’utilizzazione geotermica a scopo di riscaldamento o raffrescamento degli ambienti, utilizzando falde acquifere a profondità inferiori ai 400 metri e con la tecnica della “reimmissione” che riduce lo spreco e salvaguarda questa preziosa risorsa del nostro territorio che madre natura ci rende disponibile un po’ ovunque . Gli strumenti legislativi disponibili come le Comunità Energetiche ben si prestano per una utilizzazione ottimale della risorsa a beneficio della collettività.
L’interessante relazione è stata molto seguita dai numerosi Rotariani ed Ospiti presenti, grazie alla grande competenza e passione trasmessa dall’ing. Drigo che ha ricevuto i complimenti ed il ringraziamento del Presidente RC Portogruaro Rosario Pignalosa, il Presidente RC Caorle Claudio Collaviti Mezzan e del nostro Presidente Simone Cicuttin accompagnati da un caloroso applauso di tutti.
Vittorio Drigo, abita a San Michele al Tagliamento ( VE ), Si è laureato in Ingegneria presso l’Università di Padova con piano di studi orientato all’idraulica e all’ingegneria industriale . Ha iniziato la specializzazione professionale nel settore degli acquiferi profondi , poi nell’impiantistica industriale , nella costruzione di condotte e reti acquedottistiche principali in molti Paesi invia di sviluppo del Sud Est Asiatico e dei Paesi mediorientali. Ha seguito la realizzazione di progetti di acquedotti di grande diametro come le condotte sottomarine di Alessandria e di Singapore , attività che continua tuttora collaborando con diverse ditte europee e americane. Da più di 40 anni si occupa degli acquiferi profondi nel Veneto Orientale e nella bassa friulana dove ha realizzato diversi impianti di utilizzazione geotermica. Ha partecipato al Gruppo di lavoro geotermia della Regione Veneto per lo studio degli acquiferi profondi nel territorio portogruarese dal 2003 al 2007. E’ attualmente consulente presso la Regione Veneto e presso i Tribunali di Venezia e Pordenone. Ha ricoperto la carica di Presidente del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Venezia dal 2010 al 2014. Rotariano dal 2003 è stato Presidente del RC Portogruaro nell’annata rotariana 2009-2010. E’ stato promotore di diversi service internazionali con Club Indonesiani per la ricostruzione dopo lo Tsunami del 2004 e con i Club di KIEV nel 2010 – 2012. E’ stato componente della Commissione distrettuale Risorse Idriche e Relatore sui temi dell’acqua in molti Club del distretto 2060