30 NOVEMBRE 2020
UN SEMINARIO CHE HA MESSO AL CENTRO L’AZIONE DEI CLUB ROTARY E LA CULTURA DEL DONO
“La nostra forza sta nella capacità d’interagire con il mondo e dobbiamo far conoscere ciò che facciamo per emozionare le persone” con queste parole il Governatore del Distretto Massimo Ballotta ha aperto l’annuale seminario della Rotary Foundation nel quale sono presentati alcuni dei progetti realizzati dai Rotary Club, con il supporto della Fondazione. Il riepilogo completo delle attività dell’annata è contenuto nel rapporto 2018-2019 della Commissione distrettuale della Fondazione Rotary, consegnato a tutti i partecipanti al seminario. Non è stata una passerella, bensì la concreta dimostrazione di ciò che si fa per essere d’aiuto alle comunità vicine e a quelle lontane, che aiuta a migliorare la vita degli altri e ciascuno di noi. “Si tratta di tanti progetti, ha proseguito Ballotta, che dimostrano quanto i Club del Distretto siano virtuosi nell’impiego dei fondi della Rotary Foundation, ma che vanno sostenuti con la cultura del dono”.
Il tema della cultura del dono è ritornato più volte nel corso del seminario, nella stessa relazione del Presidente della Commissione distrettuale Rotary Foundation Pierantonio Salvador, ma anche nei ringraziamenti dei testimoni dei benefici che questa cultura.
La Fondazione Rotary
La Fondazione non è una realtà astratta o lontana, è stato ricordato, ma è lo strumento operativo e finanziario che permette al Rotary di agire e lo dimostrano i risultati del bene che ha fatto nel mondo e anche da noi, nel territorio del Distretto 2060, dove da alcuni anni si concentrano i suoi interventi. Non ci sarebbe Fondazione senza la generosità dei soci del Rotary, da quel lontano 1917, quando Arch Klumph in occasione del Congresso del Rotary, propose di istituire un fondo di dotazione con un contributo iniziale di 26 dollari e cinquanta. In più di cent’anni la Fondazione ha speso oltre 4 miliardi di dollari in progetti sostenibili e capaci di cambiare in meglio la qualità della vita. Con 60 centesimi è possibile proteggere un bambino dalla polio e dal 1985 i soci del Rotary hanno permesso d’immunizzare oltre 2,5 miliardi di bambini. L’azione della Fondazione, ha ricordato Salvador, si estende alle sue sei aree che da quest’anno includono anche progetti ideati per l’ambiente, emergenza divenuta priorità anche per il Rotary, ma è fondamentale sostenerla finanziariamente con la generosità che deve sorgere dal cuore di ogni rotariano. Sono fondi che ritornano per i service dei club e il Distretto 2060 ha dimostrato in Italia di essere il più ingegnoso e abile a utilizzarli anche nel proprio territorio oltre che per l’azione umanitaria globale.
Le testimonianze dei progetti Il buon uso di questi finanziamenti è stato dimostrato al Seminario da alcuni testimonial protagonisti delle sovvenzioni globali. Paolo Paron, della Contrada dell’Oca di Fanna, fattoria didattico sociale che ospita persone disabili, ha parlato della sovvenzione per la formazione alla corretta alimentazione per oltre 2.250 alunni delle scuole elementari dell’area nord della provincia di Pordenone, realizzata con il Rotary Club Maniago – Spilimbergo. Pierluigi Zanco, per il Rotary Club Vicenza e Gianvittorio Valorzi per Bolzano, hanno presentato i progetti di formazione professionale per il lavoro e l’integrazione degli immigrati “Rotary refugee training project” e “Zebra – Academy”. È seguita l’illustrazione del progetto “Quiero Ver!”, realizzato in Bolivia per la prevenzione e la cura all’ipovisione infantile, organizzato da Mario Angi del Rotary Abano Terme Montegrotto Terme in collaborazione con Roberto Pella di Udine Nord. È stato letto l’intervento di Giancarlo Vesco del Rotary Club di Venezia Mestre che ha realizzato molte attività per lo sminamento nelle zone di guerra nell’ex Jugoslavia. Infine, Lucia Crapesi, del Rotary Monfalcone Grado è intervenuta sulla straordinaria opportunità offerta dalle borse di studio finanziate della Fondazione.
La cultura del dono.
Al termine di questi interventi il PDG Francesco Ottaviano, Assistente Coordinatore Regionale della Rotary Foundation per l’Area 12, ha fatto una riflessione sulla cultura del dono, ricordando che questo valore era già presente in Paul Harris giovane, in quanto beneficiario del dono, e che lo ha portato poi nella cultura del Rotary e ne è divenuto uno dei principi fondamentali. Ottaviano ha ricordato che il dono consiste nel servizio dei rotariani, nel dono delle proprie capacità professionali, nel tempo dedicato al Rotary e ai suoi progetti, nello stare insieme e costruire nuove amicizie, nel fare del bene ad altri senza nulla chiedere in cambio.
Il dono disinteressato, com’è stato scritto molto bene anche nel precedente numero del Magazine del Distretto da Alessandro Perolo, costituisce una gioia per chi lo compie, un principio morale ed etico che distingue ed accresce la reputazione dei rotariani. Perché l’atto del donare crea benessere e felicità, tanto a chi dà quanto a chi riceve. Donare cambia la società, genera valore, crea cambiamento sociale e benessere psicologico personale ed è il mezzo attraverso il quale il Rotary riesce a compiere la sua grande missione globale per migliorare le vite degli altri.
A testimoniare il riconoscimento del Distretto ai Club e ai rotariani che si sono distinti nella cultura del dono è stato lo stesso Governatore Massimo Ballotta che ha ringraziato Pierantonio Salvador, Vittore De Bortoli e Mario De Marco (nuovi benefattori della Fondazione), nonché i Rotary Club di Asolo Pedemontana del Grappa, Feltre, Venezia Riviera del Brenta, Chioggia per aver raggiunto gli obiettivi di versamento dei loro soci. È la dimostrazione che si può fare.
PRG
Nell’immagine: Massimo Ballotta con i nuovi Benefattori della Fondazione, Vittore De Bortoli, Pierantonio Salvador e Mario De Marco.