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RELATORI: L’AVV. SIMONETTA ROTTIN E L’ARCH. FRANCESCO FABRIS SU “RIVIERA NORD PER UN TURISMO SOSTENIBILE”

16 LUGLIO 2020

LA PRESENTAZIONE DI UNA PROGETTAZIONE VOLTA AD EQUILIBRARE LE ESIGENZE DI SVILUPPO SOCIO ECONOMICO DELL’AREA CON LE ESIGENZE DI TUTELA E CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ

Dopo la parentesi imposta dalle norme di sicurezza introdotte per far fronte alla pandemia del Covid19 la prima riunione a Lignano del Rotary Club Lignano Sabbiadoro-Tagliamento, sotto la presidenza del dott. Georgios Korossoglou, si è tenuta martedì 14 luglio nella Sala Convegni della Terrazza a Mare. Una sede di rappresentanza di grande valore architettonico che, agli inizi degli anni ’70, l’allora Azienda Autonoma di Soggiorno volle realizzare, su progetto dell’arch. Aldo Bernardis e con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, per sostituire la ormai cadente Terrazza a Mare in legno.

Di grande interesse la relazione dal titolo “Riviera Nord per un turismo sostenibile” presentata dai nostri soci, avv. Simonetta Rottin e arch. Francesco Fabris, che si sono avvicendati per illustrare, con una approfondita analisi, i contenuti del progetto di fattibilità proposto da tempo dalla proprietà del sito Riviera Nord, un’area privata di vaste dimensioni posta a ridosso della golena del fiume Tagliamento che fa da confine con la regione Veneto.

Numerosi i soci presenti e molti altri ancora che hanno potuto seguire l’evento in teleconferenza.

Riviera Nord è un sito di proprietà privata, che si inserisce all’interno di un’area fortemente urbanizzata (Lignano riviera), di importante pregio naturalistico-faunistico riconosciuto attraverso il vincolo comunitario impresso nei primi anni duemila che ne ha determinato l’inserimento all’interno della cd. rete natura 2000 ai sensi della direttiva Habitat 92/43/CEE.

La rete natura 2000 è stata istituita con la finalità di tutelare gli habitat e le specie più rappresentativi e minacciati presenti nel territorio europeo e si prefigge l’obiettivo di garantire il mantenimento della biodiversità (ossia la presenza di tutte le specie indicate come prioritarie al momento dell’istituzione del sic), tenuto conto delle esigenze economico-sociali e culturali.

Nell’ambito della capacità edificatoria e destinazione riconosciute dallo strumento urbanistico, la proprietà intende attuare un intervento turistico eco-compatibile sull’assunto -riconosciuto a livello macro- che il turismo rappresenti veicolo di conoscenza del territorio e che sia possibile integrare le esigenze di tutela attiva, non solo conservativa, dei valori ambientali tutelati, con le necessarie esigenze di sviluppo di un territorio che negli ultimi decenni ha visto dimezzato il proprio appeal turistico, a vantaggio di altre località, non ultimo a causa di un’offerta turistica sostanzialmente indifferenziata (a fronte di un turismo che si declina sempre più verso forme esperienziali).

Il vincolo comunitario impresso a Riviera Nord condiziona ma non elide le prerogative edificatorie ad essa riconosciute dallo strumento urbanistico: esso impone la conservazione della biodiversità che deve essere mantenuta e che, invece, nel corso dei decenni è andata perduta e la perdita di specie tutelate (soprattutto quelle più pregiate a carattere prativo) è in predicato di aumentare con il trascorrere degli anni.

La normativa prevede uno strumento apposito che consente di conciliare le esigenze di sviluppo socio economico dell’area con le esigenze di tutela e conservazione della biodiversità, ossia la valutazione di incidenza (VINCA).

Lo studio di fattibilità presentato nell’ambito della conferenza di servizi preliminare attivata su istanza della proprietà -oggi sospesa a causa dell’attuale emergenza sanitaria ma che sarà riattivata dopo l’estate- rappresenta una visione di partenza di sviluppo turistico dell’area che coniuga le esigenze di compatibilità ambientale con quelle di sostenibilità economica dell’iniziativa.

Si tratta di un intervento che, per dimensioni e numeri, risulta essere il più importante dell’alto adriatico sotto il profilo economico-finanziario, capace di diventare propulsore di una nuova formula turistica per intercettare un target di turisti oggi estraneo alla località: turisti poco interessati alle formule tipiche del turismo prettamente balneare ma interessati a conoscere gli aspetti naturalistici e culturali di una località. Non solo, tale intervento permetterà di generare nuovi posti di lavoro, di salvaguardare il territorio sotto il profilo idraulico e della tutela da incendi, di garantire il miglioramento dell’ambiente attraverso un sistema di tutela attiva, nonché consentirà di restituire al territorio un ambiente umido come Isola Pingherli, oltre alla creazione di una rete ecologica tra zone tutelate mettendo in collegamento le due regioni (FVG e Veneto).